Il talento di cambiare vita
[...] Ed è nel secondo libro pubblicato da Lorella Reale in codesto autunno, Sorsi letterari. Vino naturale come utopia, che cura dello scrivere e cura del vino - dalla vite al mercato di vendita - trovano un'originalissima sintonia.
Cominciata quasi per gioco, su Facebook, la scrittura dei Sorsi - risonanza fra un vino e un libro, fra le sensazioni olfattive e visive, del gusto e le immagini evocate da una scrittrice o da uno scrittore - va oltre il piacere delle analogie per diventare un viaggio complesso nel vino e nei vitigni; nelle esistenze delle produttrici e dei produttori che, scegliendo di fare vini naturali, si prendono cura di sé e della Terra, e con piccoli gesti quotidiani scavano tracce profonde in un vivere insidiato dalla globalizzazione.
Cosa lega Philip Dick con i vini che nascono dalla «terra ghiaiosa di Liguria, con un sapore e odore di gambi di rosa recisi, delle foglie di vite a maggio, di mandarino e ginseng»? Sono le emozioni, veicolate dai sensi, a far scattare un ricordo, a rievocare le parole lette.
Perché il vino naturale è un «imprevisto», che riserva sorprese, uguale a una pagina che rimane dentro di te, per sempre. Come per le autrici e gli autori dei Sorsi, amate/i da Lorella Reale perché mai banali, «Il vino naturale rappresenta una rivoluzione di linguaggio», scrive nell'introduzione. Ed è diventato un movimento che ha attratto persone di ogni età e professione, produce scatti di conoscenza e contiene quel quid di utopia, senza la quale non c'è rispetto della terra e della salute umana. [...]
Fonte: Leggendaria 144 | ottobre-novembre 2020