Professione antropologo. Antropologia fisica al servizio dell’innovazione

Professione antropologo. Antropologia fisica al servizio dell’innovazione

Secondo Marc Augé l’antropologo è un “individuo tra gli individui”. Per Alberto Salza è un “ladro di culture”. Marco Aime si chiede se fare l’antropologo è “davvero un mestiere”.
Se gli antropologi si interrogano su loro stessi, sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista sociale, non dobbiamo stupirci che pochi sappiano dire cosa fa realmente un antropologo.
Moreno Tiziani, in “Professione antropologo” racconta il suo mestiere in modo chiaro, con una impostazione didattica in cui le sbavature accademiche non si sentono, se non in alcuni punti in cui l’autore approfondisce temi prettamente del settore, nell’appendice.
Il libro inizia dalla definizione di antropologia fisica, o biologica, e dalla descrizione dei settori di cui si occupa. 
Potrebbe sembrare un capitolo scontato ma non è così, e già si avverte di entrare in un mondo vasto e poco conosciuto. Ne è prova la storia della disciplina, concentrata nel secondo capitolo del testo. Dagli albori dell’antichità alla codifica scientifica dell’antropologia, fino ad arrivare ai nostri giorni.
Come si diventa antropologi fisici, con i percorsi di studio e i suggerimenti dell’autore, è il terzo capitolo dedicato in particolare agli studenti che, nel quarto capitolo, possono farsi un’idea di come è organizzata la disciplina nel resto del mondo. 
Segue un capitolo in cui Tiziani spiega come preparare la tesi di laurea. Nel complesso, questa è la parte del testo che l’autore scrive per chi ha intenzione di studiare antropologia all’università. I suggerimenti, numerosi e a volte inaspettati (come “prepararsi” sin dalla scuola superiore) rendono la lettura veramente utile e non solo per chi aspira a diventare antropologo.
Segue una parte in cui l’autore discute sullo stato attuale dell’antropologia, illustrando molti esempi di applicazione (come l’ideazione di uno spazzolino da denti o i test di sicurezza sulle automobili) e riflettendo sulle possibilità di lavoro e carriera per gli antropologi.
La parte finale affronta questioni per chi è già “dentro” la materia: il rapporto con le altre discipline scientifiche, in particolare con l’antropologia culturale, e il comportamento etico che un antropologo dovrebbe seguire durante le sue ricerche sono gli argomenti principali.
Chiude il testo un’appendice di documentazione che riporta leggi e regolamenti commentati.
Nel complesso un libro molto utile, soprattutto per gli studenti che possono leggerlo come compendio dei corsi che sanno seguendo all’università.

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