Se il vino ti mette in pace col mondo
Sembra un racconto, di quelli che non si fatica a scrivere nello studio e ancor meno a pubblicare. Invece non lo è. E’ un racconto di Vita. E’ la Vita che si racconta senza preamboli, per pindarici volti, senza consecutio, senza retorica, senza interpretazioni né ripensamenti, senza darsi merito di nulla, eppure è enorme il merito. Loro due, Lorella Reale che firma “Sorsi letterari - Vino naturale come utopia” (Edizioni Atravista) e suo marito Piero Riccardi, due carriere, sceneggiatori e registi di successo, due belle menti, dieci anni fa hanno deciso di sceneggiarsi una vita nuova, nuova e diversa, dove tornasse il Tempo, il Colore, l’Odore, il Silenzio, quella Parola magica che non ha bisogno di sillabe, quella parola che si declina perché il cuore annuisce e dice di sì quando la ragione invece sentenzia uno stizzito «No! Ma chi ve lo fa fare? Avete tutto….». Sì avevano tutto, tutto quello che la società impone di avere, contratti, richieste, tempi accelerati e nevrotici, ansia e quella diffusa ”cecità” di cui non può far diagnosi il migliore oculista. Avevano un’apparente felicità, un lavoro appassionante avviatissimo che però tra spostamenti, viaggi e riprese «ci mangiava la vita».